Sono cresciuta in Germania come “figlia d'arte” di un pediatra che praticava nel suo ambulatorio una “buona medicina”: certe volte prescriveva ai suoi piccoli pazienti un antibiotico altre volte invece Aconitum o Hepar Sulfur. Che una fosse la medicina ufficiale e l'altra l'omeopatia ovvero una cosiddetta medicina alternativa, l'ho imparato solo qui in Italia, visto che in Germania non esiste una differenza netta e tutte e due sono riconosciute dallo stato ovvero dal sistema sanitario.
Dopo la mia laurea nel 1982 ho lavorato in Germania in una clinica reumatologica: il nostro primario usava accanto alla medicina ufficiale come cortisonici ed immunomodulatori anche l'agopuntura, l'omeopatia, la balneoterapia, la fisioterapia, la psicoterapia, la dietologia ecc. tutto per guarire oppure almeno migliorare la qualità di vita nei pazienti… Spronata da lui ho frequentato i corsi di omeopatia a Bad Brueckenau con il dott. Stuebler e a Baden/Wien con il dott. Dorcsi. Ho frequentato anche le lezioni di Neuralterapia e Mesoterapia a Bad Rappenau dove ho imparato l’utilizzo di prodotti omeopatici e/o omeotossicologici iniettati su punti particolari del corpo.
Arrivata in Italia ho tradotto con mio marito qualche testo omeopatico dal tedesco in italiano oppure l’ho aiutato ad organizzare dei corsi con docenti tedeschi, visto che a quei tempi la diffusione di questa disciplina in Italia era agli arbori…
Negli anni '90 ho sentito parlare della NEI, integrazione neuro emozionale, una specie di psicoterapia molto efficace e veloce, che mi ha incuriosita, tanto da incominciare a frequentare i corsi diretti dal dottor Roy Martina. Anche la comunicazione non verbale e l’ipnosi attirarono la mia attenzione e mi fecero seguire i seminari del dottor Claudio Feruglio a Verona. Con lui ho scoperto l'importanza e la forza del nostro subconscio e dei nostri blocchi emozionali. Finalmente scoprii perché alcuni pazienti non potevano o non volevano seguire certi percorsi terapeutici.
I miei pazienti omeopatici più fedeli sono stati i miei 3 figli che sono cresciuti benissimo e sani con vari globuli tanto che da piccoli si lamentavano con me, perché volevano andare anche loro, come i loro amici, almeno una volta nella vita al "Burlo", il nostro ospedale pediatrico! Ed adesso che sono grandi e sono a loro volta diventati genitori, non mi chiedono per i figli l’antibiotico, ma quei granuli dolci che facevano tanto bene…
Faccio da oltre 20 anni il medico di medicina generale a Trieste e durante tutto questo tempo non mi sono mai pentita d'aver approfondito anche il settore alternativo della medicina così da poter integrare le due branche a seconda delle esigenze e necessità delle persone. Capisco meglio anche le persone quando mi
raccontano della loro autosomministrazione di vari rimedi, magari consigliati da un’amica o letti su qualche rivista o su Internet.
Però attenzione a non lasciarsi prendere da troppo entusiasmo: non si può curare e guarire tutto con la medicina alternativa, perché anche quella ha i suoi limiti. Sicuramente può offrire spesso un grande aiuto... ma come sempre ci vuole una buona guida!