La medicina in epoca romana introdusse quale fattore fondamentale per la salute dei cittadini delle “norme igieniche” riguardanti l’uso dell’acqua, il tipo di alimentazione, l’importanza dell’esercizio fisico. Ciò portò alla costruzione di acquedotti, bagni e piscine, al risanamento dei luoghi malsani, alla emanazione di precise norme che regolassero la scelta dei luoghi dove costruire nuovi insediamenti urbani, si giunse addirittura ad emanare veri e propri decreti destinati a moderare l’alimentazione e indurre le persone alla pratica dell’esercizio fisico.
2000 anni dopo queste “norme igieniche” vengono rivalorizzate e divengono i pilastri su cui si basa la prevenzione primaria nei confronti di tutte le malattie.
In particolare è stato dimostrato in maniera incontrovertibile come la pratica regolare di un’attività fisica aiuti a prevenire malattie e disturbi molto diffusi come le malattie cardio circolatorie, il diabete di tipo 2, il sovrappeso, l’ipertensione, l’incidenza delle malattie neurodegenerative, l’osteoporosi, il cancro al colon e al seno.
Il movimento ha inoltre un effetto benefico sul benessere psichico del soggetto e sulla qualità della sua vita rinforzandone le capacità regolative nei confronti dello stress. Le persone attive vivono più a lungo ed in età avanzata sono più autosufficienti e mentalmente più in forma.
Nell’epoca della società dei consumi il benessere sempre più diffuso ha promosso e vieppiù rinforzato modelli di vità le cui caratteristiche vanno in contrasto con i livelli minimi di salute . L’alimentazione, lo stress, gli abusi in genere hanno portato l’organismo umano a funzionare in condizioni adattative al limite della sue possibilità innescando modalità funzionali “ critiche” favorevoli all’insorgenza di situazioni patologiche a carico di tutto il sistema.
In particolare per quanto riguarda l’attività fisica la meccanizzazione e la digitalizzazione del lavoro, i trasporti motorizzati, l’avvento degli elettrodomestici e delle nuove tecnologie di comunicazione ci hanno sicuramente semplificato la vita, ma nel contempo hanno portato alla perdita della componente fisica del lavoro con enormi effetti negativi sulla salute : la maggior parte delle persone non fa più nessuna attività fisica né sul lavoro nè in ambito domestico e soprattutto negli spostamenti quotidiani.
La sedentarietà è estremamente dannosa : non dobbiamo infatti dimenticare che all’origine della specie l’uomo doveva spostarsi quotidianamente per procurarsi il cibo. La sua sopravvivenza ed il suo stato di salute beneficiavano di tale tipo di rapporto ed ancora oggi l’equilibrio tra alimentazione e movimento risulta essere fondamentale per la sopravvivenza dell’uomo. Mangiare correttamente e muoversi rappresentano i capisaldi di una vita in salute.
Per funzionare correttamente e mantenersi in buona salute, il nostro organismo ha quindi bisogno di rispettare queste regole e pertanto ancora oggi una certa dose di movimento quotidiano risulta essere fondamentale.
E’ bello poter affermare che non è mai troppo tardi per cambiare le proprie abitudini: tutte le persone anche quelle più anziane abituate all’inattività possono, con una regolare attività fisica, trarre enormi benefici sul piano della salute in generale con rapidi e significativi miglioramenti del benessere sia fisico che psichico .
Ciò che va sottolineato e messo in chiara evidenza è che il massimo del giovamento deriva dal fatto di “rimettersi in moto”. Passare dalla sedentarietà ad una vita più attiva rappresenta già un enorme salto di qualità che potrà poi essere implementato dalla quantità , qualità e dai tempi dedicati alla attività fisica.
Importante è rimettersi in moto “progressivamente” nel rispetto ognuno delle proprie capacità fisiche senza mai strafare. Un’ora di corsa per un soggetto giovane equivalgono a dieci minuti di passeggiata per un soggetto anziano importante è iniziare e continuare con costanza nel tempo.
I benefici legati alla attività fisica sono conseguenti ad un aumento e ritonificazione della massa muscolare, un miglioramento della portata cardiocircolatoria, una stabile elevazione del metabolismo con prevalente consumo di grassi.
Tra le tante attività motorie in grado di soddisfare tali requisiti una in particolare risulta essere migliore rispetto alle altre in quanto in grado di essere praticata da tutti, senza costi aggiuntivi di attrezzature, in tutti i periodi dell’anno e senza sconvolgere troppo i ritmi della attività quotidiana.
Si tratta di camminare di buon passo facendo aumentare la frequenza cardiaca e quella respiratoria senza però che queste impediscano al soggetto di parlare. Il tutto per un tempo minimo continuato di almeno 30 minuti.
Tali moduli di attività fisica così costruiti dovrebbero poi sommarsi nell’arco della giornata raggiungendo progressivamente una dose quotidiana di circa 45 o 60 minuti di camminata veloce da svolgere almeno per 5 giorni alla settimana.
Ciò è quello che si richiede per avere risultati evidenti ed è quello che si consiglia.
Ovviamente attività fisiche di portata maggiore o pratiche sportive che utilizzino forza e resistenza comportano sicuramente benefici maggiori ma attenzione a “non esagerare” poiché il rischio di danneggiamenti che certe super attività comportano può andare ad inficiare il reale beneficio risultante da una semplice e costante attività motoria di base.