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Argomento generale

“Un modo naturale per evitare la perdita dei denti”

iogurtSono ormai numerose le evidenze scientifiche che segnalano come la medicina convenzionale, così efficiente nelle patologie acute, non lo sia altrettanto nelle patologie croniche le quali rappresentano la stragrande maggioranza delle patologie che colpiscono la popolazione.

Statisticamente esse rappresentano la principale causa di morte sia direttamente attraverso complicanze come ictus ed infarto o indirettamente in quanto realizzando una progressiva compromissione degli equilibri metabolici alla lunga favoriscono l’insorgere di altre gravi e mortali malattie.

Tali evidenze scientifiche mettono in risalto come il fallimento della medicina convenzionale risieda principalmente  nell’incapacità di regolare quei fattori funzionali di base che nel bene e nel male modulano la salute dell’uomo.

In particolare in questi ultimi venti anni si rende sempre più evidente l’importanza della infiammazione sistemica quale fattore predisponente di tutte le malattie.

Tale infiammazione detta anche di basso livello è la conseguenza di un incongruo utilizzo del sistema uomo.

Emerge in maniera sempre più chiara come gli stili di vita che quotidianamente adottiamo siano la vera causa di questo squilibrio infiammatorio. Alimentazione, sedentarietà, fumo, sovrappeso e obesità ma soprattutto stress rappresentano quei fattori irritativi che, costantemente presenti, innalzano i livelli di infiammazione sistemica ed innescano le malattie.

Uno stato generale di “allerta” del sistema immunitario determinato da un sovraccarico di stimoli inadeguati che seppur di piccola portata sono massicciamente e costantemente presenti (stili di vita).

L’alimentazione rappresenta uno dei fattori di maggiore peso nel determinare questi disequilibri.

Quantità e qualità nonché frequenza e tempi di assunzione dei cibi, mettendo sotto carico il sistema, ne determinano il cortocircuito.

Mangiare meno ma soprattutto mangiare meglio rappresenta attualmente il primo consiglio da dare ad un soggetto malato.

PROBIOTICI – INTESTINO - SALUTE

Nell’ambito dello studio sul rapporto esistente tra cibo e salute una importante e strategica posizione viene occupata dall’equilibrio esistente a livello della flora batterica intestinale.

Tale flora, costituita prevalentemente da batteri e da funghi, svolge l’importante compito di selezionare le risorse da assorbire, in parte di trattarle e di regolarne l’assunzione.

La presenza di un valido strato di flora batterica funzionante, a copertura della sottile parete dell’apparato digerente, garantisce pertanto una corretta permeabilità di detta parete, quindi il passaggio selezionato e controllato di sostanze utili senza sovraccaricare i controlli immunitari e senza pertanto aumentare i livelli di infiammazione.

Tali controlli immunitari sono deputati al sistema MALT o sistema delle mucose di superficie, una particolare parte del sistema immunitario deputata alla verifica e controllo di tutto ciò che attraversa le mucose. Tale sistema è presente in tutti i diversi distretti mucosi: digerente, respiratorio, urinario, genitale, etc. sempre con lo scopo di difenderci. In particolare a livello dell’intestino GALT e del rinofaringe (bocca naso) NALT esso è particolarmente attivo in quanto questi sono i distretti mucosi che più frequentemente vengono a contatto con sostanze (stimoli) inadeguate alla nostra salutare esistenza.

Il Microbiota è il termine con cui si identifica la flora batterica (100%) dell’apparato digerente.

I Probiotici sono i così detti batteri buoni “pro vita” che costituiscono il 15% di questa flora batterica che riveste l’apparato digerente.

Il restante 85% di questa flora è costituito da batteri patogeni e da batteri potenzialmente patogeni. Il fatto che queste due categorie di pericolosi batteri non manifesti la loro nocività dipende dal fatto che essi sono presenti in piccole colonie.

Il mantenimento di queste colonie in piccole dimensioni ed in numero ridotto dipende proprio dallapresenza/ azione dei probiotici veri e propricontrollori/regolatori della flora batterica patogena.

Con l termine di Eubiosi si intende la condizione fisiologica di equilibrio funzionale a livello dell’apparato digerente in cui batteri e strutture dell’apparato operano in maniera bilanciata favorendo assorbimento e regolazione del sistema.

Con il termine di Disbiosi si intende la condizione patologica di disequilibrio funzionale dell’apparato digerente dove vengono perse le funzioni di barriera selettiva. Assorbimento e regolazione del sistema vanno in cortocircuito producendo un innalzamento della infiammazione.

Le cause della Disbiosi sono diverse, una alimentazione sbagliata, una terapia antibiotica, uno stato di stress protratto, etc. o la somma di tutte queste cose.

Nel caso di Disbiosi l’intestino perde la propria permeabilità selettiva ed una quantità significativa di sostanze diverse penetra mettendo sotto pressione il sistema immunitario con attività di riconoscimento ed attività di difesa.

Tale condizione di caos funzionale si traduce in caos informativo sia locale che generale con produzione incontrollata di mediatori pro infiammatori, quindi con aumento dei livelli locali e generali di infiammazione, situazione questa che si traduce in un peggioramento di tutte le funzioni.

Un dato estremamente interessante ormai scientificamente consolidato segnala come l’introduzione di probiotici attraverso l’alimentazione favorisca un riequilibrio del microbiota, quindi una regressione della disbiosi con conseguente abbassamento di livelli infiammatori sistemici e miglioramento dello stato di salute del soggetto.

PROBIOTICI – GENGIVE -SALUTE

Anche in bocca, a livello delle mucose gengivali che circondano i denti, si possono creare delle situazioni di disbiosi.

È questo il caso della malattia parodontale una situazione molto frequente nella popolazione in cui una disbiosi orale favorisce lo sviluppo di una flora parodonto  patogena che altera le barriere tissutali, altera la permeabilità, produce infiammazione, distrugge i tessuti (tasca) ossei e legamentosi perpetuando, in un circolo vizioso, il problema.

Si tratta di una malattia cronica caratterizzata da fasi di riacutizzazione intercalate da fasi di remissione che porta nel tempo alla perdita dei denti.

In particolare il crearsi della così detta “tasca parodontale” quale risultato della distruzione dei tessuti che circondano e sostengono i denti crea a livello del cavo orale dei veri e propri “serbatoi di batteri” delle raccolte che costantemente scaricano batteri e loro tossine nei tessuti ed attraverso il sangue nel resto dell’organismo.

Tali condizioni generano uno stato infiammatorio distruttivo locale e nel contempo alimentano significativamente una pericolosa situazione infiammatoria sistemica che ormai numerosi lavori scientifici segnalano essere alla base di importanti e pericolose malattie croniche come l’arteriosclerosi, il diabete, la sdr. dismetabolica ed altre che nel tempo possono comparire e coinvolgere il sistema a livelli diversi.

Nella mia esperienza lavorativa odontoiatrica, l’utilizzo di probiotici sia a livello locale che a livello generale, ha determinato significativi miglioramenti della condizione parodontale. In particolare si è verificata sia una remissione dei tipici segni acuti della infiammazione quali rossore, gonfiore e soprattutto dolore sia un progressivo recupero della naturale tessitura del tessuto mucosa peri-dentale che ha ripreso la propria naturale colorazione rosata e recuperato una maggiore consistenza segni clinici inequivocabili di un miglioramento dell’ attività metabolica locale conseguente alla riduzione dei livelli di infiammazione.

Non tutti i probiotici da me utilizzati hanno dato lo stesso risultato ed inoltre molto importanti si sono dimostrati i modi ed i tempi di tali somministrazioni.

Senza dilungarmi troppo sui motivi che rendono importanti tali aspetti, che saranno contenuti in un prossimo aggiornamento, voglio qui sottolineare che, essendo i probiotici un elemento proprio della natura, essi vanno utilizzati in una ottica di dosi e di tempi completamente diversa da quelle di un comune farmaco.

  • somministrare probiotici per tempi lunghi
  • in dosi adeguate ai problemi da trattare
  • mantenendo gli effetti nel tempo attraverso somministrazioni quotidiane per mezzo di vettori adeguati
  • in alternativa eseguire le somministrazioni in cicli periodici costanti

Concludendo possiamo affermare che nell’ approccio terapeutico alle malattie in generale ed in quelle del cavo orale in particolare, ciò che va cambiato è il modello scientifico di riferimento: uscire dalla semplice ottica della causa e del suo effetto per entrare in una visione del problema più ampia, che ragioni di più in termini di sistema. Infatti le malattie, tutte le malattie, sono sempre degli eventi multi causali e multi temporali la cui espressione (segni, sintomi, danni) dipende significativamente dal contesto in cui tali eventi si manifestano. L’importanza di combattere le cause principali ma anche di comprendere il funzionamento naturale del sistema, di regolarne le funzioni, di capire le diverse situazioni ambientali nocive modificandole, rappresentano, nel loro insieme, quel salto di qualità terapeutico di cui tutta la medicina e l’odontoiatria si possono giovare.